Già nell’antichità, l’inno era un canto di lode che di solito seguiva una forma fissa. La chiesa primitiva adottò questo genere e nel corso del tempo l’inno divenne un canto sacro, come si può facilmente vedere, per esempio, nell’inno di Avvento “Nun komm, der Heiden Heiland”, che deriva dall’inno Veni redemptor gentium.
Per via dell’ampia diffusione del genere, ci sono forme molto diverse nel tempo, compresi i poemi devozionali liberi come il Te Deum, il Gloria e i Cantici . Allo stesso modo, il contenuto non deve essere sempre di carattere elogiativo; ci sono anche inni funebri. Nella Regola di Benedetto da Norcia, l’inno ha un posto fisso nella Liturgia delle Ore. Uno dei più famosi scrittori di inni è Ambrogio da Milano, le cui opere divennero modelli per i poeti successivi.